Omelia don Mario Testa >>>
Vangelo
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Parola del Signore.
Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Un angelo nel cielo delle nostre metropoli >>>
… Come in una parabola dei nostri giorni, provo a immaginare il vangelo delle tentazioni nella città che conosco meglio: Milano. Il diavolo portò Gesù nella metropoli, capitale della finanza e della moda. Lo pose in alto, sopra la guglia centrale del Duomo, e gli mostrò la città ai suoi piedi: il Castello, la Borsa, la cintura delle banche, lo stadio, le vie della moda. E c’era folla sul corso, turisti e polizia. Qualcuno dei mendicanti stringeva un cagnolino in grembo, forse per un po’ di calore, forse per attivare un briciolo di pietà.Sull’asfalto grigio, coriandoli e stelle filanti di carnevale, e la pioggia leggera di fine inverno. Qualcuno, occhi tristi e pelle scura, vendeva le ultime rose ai passanti . Guardando bene si vedevano anche quelli che si lasciavano andare: alla solitudine, alla vecchiaia, alla depressione, che si lasciavano morire di droga o di dolore. …
Luciano Manicardi, Monastero di Bose: Conoscere se stessi >>>
…. Il vangelo presenta Gesù tentato agli inizi del suo ministero. Anche Gesù, con le tentazioni, ha a che fare con possibilità che si presentano a lui e che può vincere solo conoscendole. C’è un’ignoranza di sé che in alcuni può essere superficialità, in altri rimozione, in altri rifiuto, ma che ci impedisce la profondità nel rapporto con gli altri. Se Gesù scaccerà i demoni da altre persone e le libererà dalle ossessioni che li abitavano è perché ha saputo fare questo anzitutto in sé e su di sé. Perché anche per Gesù, come per Adamo e per ogni uomo, la tentazione avviene nel cuore, in quel cuore umano che, secondo Geremia (17,9), è “ingannevole”, “tortuoso”, “difficilmente guaribile”. Gesù non rimuove ma attraversa la tentazione. Cioè, egli accetta di misurarsi con essa in se stesso: non rimuove da sé la possibilità del male, non idealizza se stesso, non ha paura della coabitazione con la possibilità del male, ma si conosce e accetta che la potenza della tentazione si dispieghi nell’intimo, nel suo cuore. Da questa consapevolezza nascerà la sua responsabilità nei confronti di altri. Non è diverso per noi: solo conoscendo e accettando ciò che abita nel nostro cuore ambiguo, possiamo anche non spaventarci di fronte alle ferite, al male e alle storture che abitano in altri e possiamo anche eventualmente lenire tali ferite….
Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html)
Vattene, Satana!
… Ecco, Gesù a tutto questo – a quello che per noi sarebbe
l’obiettivo – dice: no, tutto questo è sbagliato, è il modo sbagliato di
vivere il rapporto con le cose, con le persone e con Dio. Quindi è
interessante. Grazie a Dio noi non riusciamo a farlo più di tanto! Ma
noi usiamo sistematicamente, ostinatamente, come mezzi, quello
che il Signore ha scartato come tentazione. ….
Mt 4, 1-11