Omelia don Mario Testa – sabato 1/10/22 ore 18.00 >>>
Vangelo
Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,17-24
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: L’enorme potenza di una fede minuscola >>>
… «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “sradicati e vai a piantarti nel mare” e vi obbedirebbe”. Gusto la bellezza e la forza del linguaggio di Gesù e della sua carica immaginifica: il più piccolo tra tutti i semi intrecciato a grandi alberi che danzano sul mare! Un granello di fede possiede la potenza di sradicare gelsi e la leggerezza del seme che si schiude nel silenzio; un niente che è tutto, leggero e forte. Ne basta poca di fede, anzi pochissima, meno di un granello di senape, una formichina, come dice il poeta J. Twardowski: «anche il più gran santo/ è trasportato come un fuscello/ dalla formica della fede»….. >>>
Luciano Manicardi, Monastero di Bose: La fede, dono per il quotidiano >>>
… Gesù ha appena parlato dell’inevitabilità del sorgere di scandali nello spazio ecclesiale (Lc 17,1-3a) e ha invitato a correggere chi pecca e a perdonare all’infinito chi, dopo aver peccato, si pente e riconosce apertamente il proprio peccato (17,3b-5). In questo contesto si comprende la preghiera dei discepoli di veder accresciuta la loro fede. Come reggere il peso degli scandali, degli ostacoli alla vita di comunione, dell’inciampo posto ai più piccoli e semplici nello spazio ecclesiale? Come esercitare una correzione fraterna che non schiacci il fratello ma lo liberi? Come perdonare ancora e sempre chi ogni volta si pente? Solo nella fede. Non si tratta di far finta di niente o di lasciar correre, ma di perdonare, ovvero di riconoscere, nominare e assumere il male che avviene nella comunità e di portarne il peso cercando il ravvedimento di chi ha posto ostacoli al vangelo e alla comunione comunitaria, perseguendo dunque il bene della comunità. …. >>>
Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html)
Gioite invece che i vostri nomi sono scritti nei cieli.
Il frutto di questa missione: gioia per la vittoria su satana e la
riconciliazione con la natura. Ma la vera gioia del discepolo è
che, andando verso i fratelli, lui stesso diventa figlio di Dio.