Omelia di don Mario Testa, Santa Messa del 9 Gennaio ore 18.00 >>>
Vangelo
Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 3,15-16.21-22
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Sul Giordano Gesù è nido della colomba del cielo >>>
Gesù stava in preghiera, e il cielo si aprì. Bellissima questa dinamica causa-effetto. Gesù sta in preghiera, e la meravigliosa risposta di Dio è di aprire il cielo. E non è vuoto e non è muto. Per ogni nostra preghiera la dinamica è sempre la stessa: una feritoia, una fenditura che si apre nel cielo chiuso e ne scende un volo di parole: Tu sei il Figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento.
Ogni preghiera non fa che ripetere incessantemente questo: «Parlami / aspetto a carne aperta / che mi parli./ Noi non siamo qui per vivere / ma perché qualcuno / deve parlarci» (Franco Arminio).
E la prima parola è “Figlio”. La “parola” scende e si fa, nel deserto, e qui, un “figlio”. Dio è forza di generazione, che come ogni essere genera secondo la propria specie. Siamo specie della sua specie, abbiamo Dio nel sangue e nel respiro. Posta in principio a tutte, “figlio” è parola che sta all’inizio perché sta anche alla fine di tutto.
“Tu sei amato” è la seconda parola. Di immeritato amore, asimmetrico, unilaterale, incondizionato. Qui è posto il fondamento di tutta la legge. “Tu sei amato” è il fondamento; “tu amerai” è il compimento. Chi esce da questo, amerà il contrario della vita.
Luciano Manicardi, monastero di Bose: L’immersione nella preghiera >>>
…In verità, Gesù dirà di essere venuto proprio a gettare un fuoco sulla terra, (Lc 12,49), ma questo fuoco non deve bruciare né scorie, né peccatori, ma è il fuoco in cui Gesù stesso sarà immerso: “Sono venuto a gettare un fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già divampato. Ma devo essere battezzato con un battesimo e come sono angustiato finché non sia compiuto” (Lc 12,49-50). Il battesimo in Spirito santo e fuoco ci sarà ma alla Pentecoste, quando Gesù sarà già passato attraverso la prova della passione e morte, quando Gesù avrà già compiuto il destino di colui che “compie guarigioni oggi e domani e il terzo giorno è consumato” (Lc 13,32). Del resto, la narrazione lucana ci suggerisce che Giovanni stesso è già stato battezzato in Spirito santo quando la madre di Gesù ha salutato sua madre, Elisabetta, e alla voce di Maria lo Spirito santo è sceso su Elisabetta e ha riempito anche Giovanni che nel seno materno ha sussultato di gioia (Lc 1,39-45). La risposta che Giovanni dà al popolo è giusta, ma tale che non solo dovrà essere completata e aggiornata, ma che Giovanni stesso non è cosciente di quanto essa riguardi anche lui personalmente. Di quanto, in certo modo, vi sia già immerso. …
Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html
Tu sei il Figlio mio
Il Padre parla solo qui e nella trasfigurazione: L’unica sua parola
è Gesù, il figlio ch si mette in fila con i peccatori. In questa sua
scelta di farsi fratello di ogni uomo, tutti tornano a essere figli
di Dio.
Lc 3,21-30