8 Maggio 2022 – IV DOMENICA DI PASQUA – B.V. VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI

Omelia don Mario Testa – 8 Maggio ore 19.00 >>>

Vangelo

Alle mie pecore io do la vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,27-30

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».


Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Le parole di Gesù: voce soave e mano forte >>>

Perché le pecore ascoltano? Non per costrizione, ma perché la voce è bellissima e ospita il futuro. Io do loro la vita eterna!(v.28). La vita è data, senza condizioni, senza paletti e confini, prima ancora della mia risposta; è data come un seme potente, seme di fuoco nella mia terra nera. Linfa che giorno e notte risale il labirinto infinito delle mie gemme, per la fioritura dell’essere.
Due generi di persone si disputano il nostro ascolto: i seduttori e i maestri. I seduttori, sono quelli che promettono vita facile, piaceri facili; i maestri veri sono quelli che donano ali e fecondità alla tua vita, orizzonti e un grembo ospitale. …


Luciano Manicardi, monastero di Bose: Pecore che ascoltano >>>

L’accento della IV domenica di Pasqua cade sempre su Gesù come pastore. Il Gesù che ha guidato i suoi discepoli durante la sua vita itinerante e di annuncio del Regno di Dio, ha formato una comunità, ha fatto di alcune persone eterogenee, in buona parte modeste, a volte litigiose, a volte gelose, spesso poco intelligenti, una comunità. Di queste pecore riottose e malate, alcune deboli, altre forti e prepotenti, ha fatto il piccolo gregge, capace di essere un segno del Regno di Dio nella storia. E al di là di tutti i miracoli narrati dai vangeli, questo è il miracolo veramente grande, la sconcertante impresa che Gesù ha portato a termine, certo, pagandone un alto prezzo. L’annuncio di Gesù quale pastore è espresso, in questa domenica, mediante alcuni versetti tratti da quel capitolo decimo del IV vangelo al cui cuore vi è appunto la rivelazione di Gesù “buon pastore”, il pastore per eccellenza. Quale autentico pastore, Gesù svela anche quali siano le autentiche sue pecore: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono” (Gv 10,27). Ascoltare e seguire sono dunque elementi che danno contenuto a quel “credere” che è legame decisivo e autentificante dell’uomo con il suo Signore. Non a caso Gesù si è appena rivolto ai suoi avversari dicendo loro: “Voi non credete perché non fate parte delle mie pecore” (Gv 10,26).


Io e il Padre siamo uno
L’uomo Gesù è Cristo e Figlio di Dio: libera la nostra libertà
rivelando che Dio è Padre amante e noi figli amati. Sarà ucciso
perché si proclama Figlio. Ma proprio in quanto ucciso,
offrendo la vita per noi, si rivela Dio e ci salva. Il cristianesimo è
una bestemmia per tutte le religioni: Dio ama l’uomo, si fa
simile a lui e dona la propria vita a lui che gliela toglie. Alla
legge giusta, che condanna i malvagi, subentra l’amore che li
salva tutti

Gv 10,22-42   


 

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