Vangelo
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,15-21
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Parola del Signore.
Ermes Maria Ronchi, su Avvenire: Nel Dna umano un gene divino >>>
Gesù non detta regole, si fa mendicante d’amore rispettoso e paziente. Entra silenzioso e a piedi nudi nel tessuto più intimo della vita. Non rivendica amore per sé, lo spera. Lo fa con estrema delicatezza, mettendo a capo di tutto un “se”. Il punto di partenza più umile, fragile, fiducioso, paziente: «se mi amate». Nessuna minaccia, nessun ricatto. Puoi accogliere o no, in totale libertà.
Ma amarlo è pericoloso: amore è parola che brucia le labbra se pronunciata male, se suona incoerente. «Se mi amate, osserverete…» un bellissimo automatismo, radice della coerenza: solo se ami, osservi. Che cosa? «I miei comandamenti». Non le tavole di pietra del Sinai, ma il suo, il nuovo, l’unico, la cronaca del suo amore diventata legge: lui che si perde dietro alla pecora perduta, dietro a pubblicani e prostitute e vedove povere, che fa dei bambini i principi del regno, che ama per primo e in perdita. …
Luciano Manicardi, Monastero di Bose: Frutto dello Spirito >>>
Prima di passare da questo mondo al Padre, Gesù promette ai suoi discepoli il dono dello Spirito, del Paraclito, ovvero dell’avvocato difensore che proteggerà i discepoli stessi nella lotta che dovranno sostenere in un mondo ostile (Gv 14,15-21); questo Spirito guida la presenza cristiana nel mondo sulla via della mitezza e del rispetto degli “altri”, i non-credenti (1Pt 3,15-18) e accompagna la predicazione degli apostoli che dà vita a nuove comunità cristiane (At 8,5-8.14-17).
Il brano degli Atti degli Apostoli mostra che la nascita della chiesa in Samaria procede dall’annuncio di Cristo (“Filippo annunciò loro il Cristo”: At 8,5) e dalla discesa dello Spirito (“Pietro e Giovanni imposero loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito santo”: At 8,17). Il rapporto di collaborazione e fiducia tra chiesa madre di Gerusalemme (cf. At 8,14) e la nascente comunità in Samaria dice come la parola del vangelo e lo Spirito santo superano le barriere culturali, le divisioni religiose e gli odi atavici: tra Giudei e Samaritani, infatti, non intercorrevano rapporti (cf. Gv 4,9) a seguito di una storia antica che estendeva nel tempo i suoi strascichi di diffidenza e incomunicabilità. I frutti della resurrezione si misurano anche nella capacità di superare le rivalità trovando unità e comunione in Cristo. …
Gesuiti Villapizzone, Milano ( http://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/lectio/vangeli.html)
Se qualcuno mi ama, osserverà la mia parola
Amare Gesù significa vivere come lui, nell’amore del Padre e
dei fratelli. Andandosene da noi Gesù non ci lascia orfani: ci
manda il suo Spirito, che ci permette di amare come lui. Se
prima era con noi e presso di noi, d’ora in poi sarà in noi. Chi
ama è dimora dell’amato: lo porta nel cuore, come sua vita.
Noi da sempre siamo in Dio, che ci ama di amore eterno; se lo
amiamo, anche lui è in noi come noi in lui. …