La storia …

 

Nel 1985 Mons. Luigi Maria Carli, Arcivescovo di Gaeta, chiede alla Forania di Formia indicazioni e suggerimenti circa la istituzione di nuove parrocchie nella Forania. I sacerdoti della Forania indicano come prioritaria l’istituzione di una nuova parrocchia nella Zona “167” del Comune di Formia, località Scacciagalline, perché in atto in quella zona un rapido e straordinario insediamento abitativo. Il Consiglio dei Presbiteri, interpellato in merito dal Vescovo, sottolineando i medesimi motivi, concernenti la densità di popolazione e le difficili problematiche sociali e pastorali di detta zona. A seguito di ciò, Mons. Carli, nel corso dello stesso anno, prepara i confini della nuova Parrocchia e cerca di trovare un sacerdote disponibile, che vi inizi l’attività pastorale. Nei primi mesi del 1986 l’Arcivescovo chiede alla Forania di Formia di proporre un titolo per la nuova Parrocchia. Il titolo proposto ed accettato è quello di San Giuseppe Lavoratore. Il 14 aprile 1986 Mons. Luigi Maria Carli muore. Durante la sede vacante l’Amministratore diocesano Mons. Giovangiuseppe De Vellis, il 23 settembre 1986, costituisce la nuova parrocchia (decreto di erezione). Poco dopo il nuovo Arcivescovo Mons. Vincenzo Maria Farano si impegna a risolvere i restanti adempimenti per l’inizio effettivo della Parrocchia:

  • Incontra gli amministratori del Comune di Formia e riesce ad ottenere l’assegnazione in un punto centrale della nuova Parrocchia un lotto di 3948 mq in diritto di superficie, trattandosi di Zona “167”;
  • Ricevette dalla suddetta amministrazione un contributo iniziale di 39 milioni di lire, per adattare uno dei magazzini delle Case popolari a luogo di Culto provvisorio;
  • Ricevette in gestione dal Comune di Formia a titolo gratuito due magazzini per i servizi pastorali.

Le motivazioni che spinsero gli amministratori comunali di Formia a concedere terreno, contributo e magazzini furono le seguenti:

Nella zona di Scacciagalline, dichiarata Zona “167”, vi erano già insediate circa 200 famiglie in alloggi IACP e numerose altre costruzioni a carattere cooperativistico. Si sono quindi creati rilevanti problemi di carattere sociale di vita comunitaria. L’Amministrazione riconosce quindi la necessità di una presenza religiosa educante, come una Comunità Parrocchiale.

Tali motivazioni civili e sociali venivano condivise dall’Arcivescovo, il quale veniva però mosso soprattutto da una urgente necessità di evangelizzazione dei luoghi “in cui è difficile vivere”, per promuovere una formazione cristiana dei suoi abitanti. Infatti nella zona Scacciagalline vi sono fasce di abitanti che presentano problematiche difficili a carattere sociale e cristiano. Per realizzare tutto ciò l’Arcivescovo nomina il primo parroco nella persona del Sacerdote Vincenzo Macera, che fa ingresso nella Comunità nel giugno 1987. Alla fine del 1988 la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, secondo le norma del nuovo Concordato, riceve il riconoscimento civile. Nel frattempo in uno dei magazzini concessi in uso dal Comune è stato realizzato un locale-Chiesa, nella speranza che venga realizzato al più presto il complesso parrocchiale. Il magazzino adattato a chiesa, nonostante i lavori eseguiti, ha sempre presentato e continua a presentare diversi problemi. Viene dato inizio all’iter burocratico e tecnico per la realizzazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *